mercoledì 9 settembre 2009

Iran, in 300 firmano appello per scarcerazione giornalisti

La lettera aperta, pubblicata sul sito del maggiore partito riformista Mosharekat ieri sera, è stata pubblicata una settimana dopo che Abbas Jafari-Dolatabadi ha preso il posto di Saeed Mortazavi come procuratore capo della capitale iraniana.

Mortazavi, che è stato poi nominato vice procuratore generale, ha giocato un ruolo chiave nei processi di massa cominciati il mese scorso nei confronti di oltre 100 riformisti, attivisti e giornalisti accusati di aver fomentato le proteste dell'opposizione dopo le contestate elezioni di giugno.

I moderati lo accusano di aver chiuso le pubblicazioni critiche nei confronti del governo durante i suoi sei anni da procuratore di Teheran, inclusa la chiusura il mese scorso del quotidiano Etemad-e Melli del candidato presidenziale sconfitto Mehdi Karoubi.

"Sfortunatamente l'approccio dell'ufficio del procuratore di Teheran verso la stampa e i media era basato sulla sfiducia... che ha causato la chiusura di molte pubblicazioni e l'arresto di molti giornalisti", si legge nella lettera.

"Ci si aspetta che ci siano cambiamenti essenziali nell'attitudine dell'ufficio del procuratore durante il suo mandato".

La lettera a Jafari-Dolatabadi aggiunge che la "chiusura irresponsabile" delle pubblicazioni ha messo il lavoro dei giornalisti in pericolo.

"L'arresto di giornalisti non è giustificato nelle circostanze attuali nel paese e non ha basi legali...pertanto i firmatari di questa lettera chiedono il rilascio incondizionato di tutti i giornalisti".

La lettera non fornisce il numero dei giornalisti arrestati, ma uno dei firmatari, Mashallah Shamsolvaezin, ha detto a Reuters che 38 giornalisti sono al momento detenuti in Iran.

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