martedì 22 settembre 2009

Ramadan, aggredita la Santanché

Daniela Santanchè, leader del Movimento per l'Italia, è stata aggredita e colpita con un pugno mentre manifestava, davanti alla fabbrica del vapore, contro l'ingresso delle donne in burqa che andavano a festeggiare la fine del Ramadan. La polizia in assetto anti sommossa è intervenuta per identificare l'aggressore. Al momento non è chiaro se la Santanché abbia riportato ferite di rilievo durante l'aggressione.

La Santanché, impegnata da tempo in una battaglia per l'integrazione e contro il fondamentalismo islamico, era giunta stamane sul luogo dell'evento con l'intento di vietare l'ingresso delle donne in burqa. Già nei giorni scorsi la leader del Movimento per l'Italia aveva lanciato un appello contro l'uso del burqa come atto di solidarietà e testimonianza per la tragica fine della giovane Sanaa, uccisa dal padre per la sua relazione con un ragazzo italiano.

Prima dei tafferugli aveva detto ai giornalisti: "La legge italiana vieta che si giri con il volto coperto e va rispettata. Non ce l'ho con queste povere donne ma con chi le manda e le soggioga. Il burqa è un'umiliazione per le donne". "Non a caso anche in Francia - ha proseguito la Santanché - stanno approvando una legge per impedirne l'uso. Il burqa è come l'infibulazione perché sono strumenti per annullare la sua identità più profonda".

L'ex paralamentare ha scelto di protestare contro il volto coperto delle donne musulmane chiedendo il rispetto della legge 152 del 1975 che vieta di nascondere la testa. "Verso le 9 mi hanno aggredita - ha spiegato - e mi hanno detto che sono una puttana, che domani sarò morta, che faccio schifo. Ma chi mi ha colpito, mi hanno spiegato le forze dell'ordine, è stato individuato. Un altro voleva usare contro di me un cartello stradale divelto". La Santanché è riuscita a entrare alla festa affermando che "qui siamo in Italia e non in un califfato".

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